Il fastidioso prurito delle punture di zanzare è un’esperienza quasi universale durante i mesi più caldi. Ogni anno, miliardi di persone si ritrovano a grattarsi dopo l’incontro con questi piccoli ma implacabili insetti. Ma vi siete mai chiesti perché una puntura di zanzara, apparentemente insignificante, possa scatenare una reazione così intensa e persistente? La risposta risiede in una complessa interazione tra la saliva della zanzara e il nostro sistema immunitario.
L’aggressore e la sua strategia
Quando una zanzara femmina (sì, sono solo le femmine a pungere, poiché hanno bisogno del sangue per produrre le uova) si posa sulla nostra pelle, non si limita a conficcare il suo rostro. La sua operazione è molto più sofisticata. Il rostro, una struttura simile a un ago, è composto da sei parti diverse. Due di esse, le mascelle e le mandibole, sono dotate di dentellature che le permettono di tagliare la pelle e i vasi sanguigni. Contemporaneamente, un’altra parte, il labro, funge da canale per prelevare il sangue.
Ma c’è un elemento cruciale: prima di iniziare a succhiare il sangue, la zanzara inietta una piccola quantità di saliva nella ferita. Questa saliva non è semplicemente un lubrificante, è un cocktail biochimico complesso, un vero e proprio arsenale di sostanze. Tra queste, troviamo anticoagulanti che impediscono al sangue di coagulare, vasodilatatori che aumentano il flusso sanguigno nella zona e anestetici che inizialmente ci impediscono di sentire la puntura. È proprio questa saliva, e non la puntura in sé, la principale responsabile della reazione che provocherà il tanto odiato prurito.
La risposta del nostro corpo: il ruolo dell’istamina

Il nostro corpo, riconoscendo le proteine estranee presenti nella saliva della zanzara come una minaccia, scatena una risposta immunitaria. È qui che entra in gioco l’istamina. L’istamina è una sostanza chimica prodotta e rilasciata dal nostro sistema immunitario, in particolare da cellule chiamate mastociti, in risposta ad allergeni o sostanze irritanti.
Quando la saliva della zanzara viene iniettata, il nostro corpo la identifica come un intruso. I mastociti vicini al sito della puntura vengono attivati e rilasciano l’istamina. L’istamina svolge diverse funzioni:
- Dilata i vasi sanguigni: Questo aumenta il flusso sanguigno nella zona, permettendo a più cellule immunitarie di raggiungere il sito della puntura per combattere l’invasore. È questo aumento del flusso sanguigno che causa il rossore e il gonfiore tipici della puntura.
- Aumenta la permeabilità dei vasi sanguigni: Permette al plasma sanguigno e ad altre cellule immunitarie di fuoriuscire dai vasi e accumularsi nel tessuto circostante, contribuendo ulteriormente al gonfiore (edema).
- Stimola le terminazioni nervose: Questa è la funzione più rilevante per il nostro disagio. L’istamina si lega ai recettori sulle fibre nervose della pelle, inviando segnali al cervello che interpretiamo come prurito zanzare.
Il risultato di questa cascata di eventi è la comparsa del classico pomfo rosso e pruriginoso che tutti conosciamo.
Perché il prurito persiste?
Il prurito non è un fenomeno istantaneo. Spesso, non sentiamo la puntura nel momento in cui avviene, ma il prurito si manifesta dopo qualche minuto o anche ore. Questo ritardo è dovuto al tempo necessario perché il nostro sistema immunitario riconosca la saliva estranea e scateni la risposta dell’istamina.
Una volta che l’istamina è rilasciata, il ciclo del prurito può essere difficile da interrompere. Grattarsi, sebbene offra un sollievo temporaneo, in realtà peggiora la situazione. Grattare la puntura danneggia ulteriormente le cellule della pelle e può causare un maggiore rilascio di istamina, intensificando il prurito in un circolo vizioso. Inoltre, grattare eccessivamente può portare a escoriazioni e infezioni secondarie.
Fattori che influenzano la reazione
Non tutte le persone reagiscono alle punture di zanzara allo stesso modo. L’intensità del prurito e l’entità della reazione possono variare notevolmente da individuo a individuo. Diversi fattori possono influenzare questa variabilità:
- Sensibilità individuale: Alcune persone sono più sensibili alla saliva della zanzara di altre, sviluppando reazioni più pronunciate.
- Età: I bambini piccoli e gli anziani tendono ad avere reazioni più marcate, così come le persone con un sistema immunitario più sensibile.
- Esposizione precedente: Curiosamente, l’esposizione ripetuta alle punture di zanzara nel corso della vita può modificare la risposta immunitaria. Alcune persone possono sviluppare una sorta di tolleranza, con reazioni meno intense nel tempo, mentre altre possono diventare più sensibili.
- Specie di zanzara: Esistono diverse specie di zanzare, e la composizione della loro saliva può variare leggermente, portando a reazioni diverse.
Come alleviare il prurito delle zanzare
Capire perché le punture di zanzara prudono così tanto ci aiuta anche a capire come gestirle. L’obiettivo principale è ridurre l’infiammazione e bloccare l’azione dell’istamina.
- Antistaminici: Creme o compresse a base di antistaminici possono bloccare i recettori dell’istamina, riducendo il prurito.
- Creme a base di corticosteroidi: Possono aiutare a ridurre l’infiammazione e il gonfiore.
- Impacchi freddi: Applicare ghiaccio o un impacco freddo sulla puntura può aiutare a ridurre il gonfiore e intorpidire le terminazioni nervose, fornendo sollievo temporaneo.
- Rimedi naturali: Aloe vera, bicarbonato di sodio o aceto di mele diluito possono offrire un po’ di sollievo, sebbene la loro efficacia scientifica sia meno comprovata.
- Evitare di grattarsi: È il consiglio più difficile da seguire, ma il più importante per prevenire il peggioramento della reazione e l’insorgere di infezioni.
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