Il bruciore retrosternale, il rigurgito acido e la sensazione di nodo alla gola sono solo alcuni dei sintomi fastidiosi che accompagnano il reflusso gastroesofageo, un disturbo sempre più diffuso che incide significativamente sulla qualità della vita. Sebbene spesso si ricorra a farmaci specifici, un approccio fondamentale per gestirlo e prevenirlo è intervenire sull’alimentazione. La scelta di alimenti specifici e l’adozione di abitudini alimentari corrette possono infatti fare la differenza, riducendo l’acidità gastrica e il rilassamento dello sfintere esofageo inferiore (SEI), la valvola che separa l’esofago dallo stomaco.
È fondamentale sottolineare che, sebbene esistano delle linee guida generali, la tolleranza ai cibi è soggettiva. Per questo motivo, è sempre consigliabile consultare il proprio medico o un nutrizionista per definire un piano alimentare personalizzato. Tuttavia, conoscere i principi di base e quali sono i principali cibi per reflusso amici e nemici può essere il primo passo verso una gestione più serena del disturbo.
La base di una dieta anti-reflusso: cosa evitare

Prima di scoprire quali sono gli alleati, è essenziale identificare e limitare drasticamente i “nemici” del nostro stomaco. L’obiettivo principale è evitare alimenti che possano aumentare l’acidità, rallentare lo svuotamento gastrico o favorire il rilassamento del SEI.
Alimenti ad alto contenuto di grassi: I grassi, sia animali che vegetali in eccesso, tendono a rallentare la digestione e a stimolare il rilascio di colecistochinina, un ormone che favorisce il rilassamento del SEI. Questo crea una finestra di opportunità per l’acido gastrico di risalire.
- Da evitare/limitare: Fritture, cibi molto conditi (sughi con panna, besciamella, burro), carni grasse (salsicce, pancetta, tagli di maiale grassi, pelle del pollame), insaccati grassi (salame, mortadella), formaggi grassi e stagionati.
Cibi e bevande acidi o che aumentano l’acidità: Alcuni alimenti hanno un pH naturalmente basso o stimolano l’eccessiva produzione di acido cloridrico.
- Da evitare/limitare: Agrumi e relativi succhi (arancia, pompelmo, limone), pomodori e derivati (passate, pelati, salse), aceto (preferire in modica quantità l’aceto balsamico o di mele), bevande gassate (aumentano la pressione intragastrica), caffè, tè (soprattutto se forti) e alcolici (rilassano il SEI e irritano la mucosa).
Sostanze irritanti e stimolanti:
- Da evitare/limitare: Cioccolato (ha un effetto rilassante sul SEI), menta e the alla menta (effetto simile al cioccolato), aglio e cipolla (specialmente crudi o in grandi quantità), spezie piccanti (peperoncino, pepe).
Altre abitudini da correggere: Oltre ai cibi per reflusso da limitare, anche le modalità di consumo giocano un ruolo cruciale. È sconsigliato fare pasti abbondanti, coricarsi subito dopo aver mangiato (attendere almeno 2-3 ore) e consumare cibi troppo caldi o troppo freddi.
I cibi per reflusso: gli alleati della digestione
Dopo aver definito ciò che è meglio tenere lontano dalla tavola, è il momento di concentrarsi sui cibi che, al contrario, sono ben tollerati e possono aiutare a tamponare l’acidità e favorire una digestione più rapida e meno problematica.
1. Cereali e derivati (base della dieta)
I cereali non integrali e a basso contenuto di grassi sono generalmente ben accettati, poiché sono a basso rischio irritativo.
- Consigliati: Riso (bianco o basmati), pasta, avena (ottima per la colazione), farro, miglio, cracker e fette biscottate (non integrali e a basso contenuto di grassi), pane tostato o senza mollica.
- Consigli per il consumo: Condire con sughi semplici, olio extra vergine d’oliva a crudo e poco elaborati. Valutare la tolleranza a piccole quantità di sugo di pomodoro cotto.
2. Proteine magre (facili da digerire)
Le proteine magre sono fondamentali per l’organismo e, se cucinate correttamente, favoriscono una digestione più leggera. Sembrano inoltre favorire il tono del SEI e la guarigione della mucosa irritata.
- Consigliati: Carni bianche magre (pollo, tacchino, coniglio) senza pelle, pesce bianco magro (merluzzo, sogliola, platessa, branzino, orata), uova (cotte in modo semplice, come sode o alla coque, non fritte), affettati magri (prosciutto cotto sgrassato, bresaola).
- Metodi di cottura: Al vapore, al forno, ai ferri, al cartoccio. Evitare arrosti con troppo grasso e cotture prolungate.
3. Frutta e verdura (azione tamponante e protettiva)
La maggior parte delle verdure e alcuni tipi di frutta aiutano a neutralizzare l’acido gastrico e apportano nutrienti essenziali e fibre (sebbene un eccesso di fibre dure possa creare problemi di gonfiore e pressione intragastrica).
- Verdure consigliate: Finocchi, carote, zucchine, patate, cavolo, cavolfiore, broccoli. Sono spesso meglio tollerate se cotte (al vapore, lesse o al forno) piuttosto che crude.
- Frutta consigliata: Mela (specie cotta o sbucciata), banana (a pH elevato, ottima per rivestire la mucosa), melone, pere, pesche, uva.
- Consigli per il consumo: Mangiare verdure lessate o al vapore. Consumare la frutta ben matura e, in alcuni casi, frullata o passata per ridurre l’eccesso di fibra irritante.
4. Latte e derivati (con attenzione)
Sebbene un tempo il latte intero fosse consigliato, i suoi grassi e il calcio possono stimolare ulteriormente la secrezione acida. È preferibile optare per alternative più leggere.
- Consigliati: Latte scremato o parzialmente scremato (verificando la tolleranza), yogurt magro, formaggi freschi e magri (ricotta di vacca, fiocchi di latte, mozzarella di vacca a basso contenuto di grassi).
- Attenzione: In caso di intolleranza al lattosio, optare per prodotti senza lattosio.
5. Bevande e condimenti
- Bevande: Acqua naturale (non gassata), tisane e infusi a base di camomilla, finocchio, malva e liquirizia (quest’ultima se non ci sono controindicazioni per la pressione alta). Succhi di frutta non acidi (come mela o pera).
- Condimenti: Olio extravergine d’oliva in modica quantità e rigorosamente a crudo. Erbe aromatiche non piccanti (basilico, origano, prezzemolo, salvia) per insaporire.
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