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Che cosa si intende per memoria di lavoro e come allenarla

Che cosa si intende per memoria di lavoro e come allenarla

La memoria di lavoro è un concetto fondamentale nel campo della psicologia cognitiva e della neuropsicologia. Indica la capacità del cervello di mantenere attivamente e manipolare informazioni temporaneamente disponibili per l’elaborazione cognitiva. In altre parole, è come una sorta di “posto di lavoro mentale” dove avvengono processi di elaborazione, archiviazione e recupero delle informazioni necessarie per svolgere compiti complessi. L’allenamento di questa capacità può portare a miglioramenti significativi nelle prestazioni cognitive, soprattutto in ambito scolastico e lavorativo.

In questo articolo approfondiremo che cos’è, come funziona e come allenarla.

Memoria di lavoro: cos’è

La memoria di lavoro  è un concetto fondamentale che si riferisce alla capacità del cervello di mantenere attivamente e manipolare temporaneamente le informazioni necessarie per svolgere compiti cognitivi complessi.

Funziona coinvolgendo diversi componenti che lavorano insieme per gestire le informazioni. Uno di questi componenti è il deposito di memoria a breve termine, che è responsabile del mantenimento temporaneo delle informazioni. Questo deposito è limitato nella sua capacità e nella sua durata, il che significa che può contenere solo un numero limitato di informazioni per un breve periodo di tempo.

Oltre al deposito di memoria a breve termine, la memoria di lavoro coinvolge anche il controllo esecutivo, che è responsabile della supervisione e del coordinamento delle attività cognitive. Questa componente consente di selezionare, elaborare e manipolare le informazioni in modo efficace, in base alle esigenze del compito in corso. Ad esempio, il controllo esecutivo è coinvolto nella capacità di focalizzare l’attenzione su informazioni rilevanti, ignorando quelle irrilevanti e gestendo simultaneamente più compiti.

Inoltre, la memoria di lavoro comprende processi di elaborazione delle informazioni, che coinvolgono l’organizzazione e l’integrazione delle informazioni memorizzate con nuove informazioni in arrivo. Questi processi consentono di collegare le informazioni tra loro, identificare schemi e relazioni, e generare soluzioni per problemi complessi.

Che differenza c’è tra memoria a breve termine e memoria di lavoro?

La memoria a breve termine e la memoria di lavoro sono concetti strettamente correlati ma non identici. La memoria a breve termine si riferisce alla capacità di mantenere attivamente un piccolo numero di informazioni per un breve periodo di tempo, solitamente da alcuni secondi a pochi minuti. La memoria di lavoro, d’altra parte, oltre a mantenere le informazioni, coinvolge anche processi di manipolazione e elaborazione di queste informazioni per svolgere compiti cognitivamente impegnativi. Quindi, mentre la memoria a breve termine è più passiva nel mantenimento delle informazioni, la memoria di lavoro è più attiva e coinvolta nell’elaborazione delle stesse.

Quando si usa la memoria di lavoro?

La memoria di lavoro viene utilizzata in una vasta gamma di situazioni quotidiane e compiti cognitivi. Ad esempio, quando si segue una conversazione, si tiene conto del proprio punto di vista e si risponde in modo appropriato, si sta usando la memoria di lavoro per mantenere le informazioni pertinenti e integrarle con nuove informazioni in arrivo. Allo stesso modo è coinvolta quando si risolve un problema matematico complesso o si legge un testo difficile, poichè permette di mantenere e manipolare le informazioni pertinenti per completare il compito.

Esempio di memoria di lavoro deficitaria

Un esempio di deficit nella memoria di lavoro può essere osservato nelle persone con disturbi dell’attenzione, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Queste persone spesso mostrano difficoltà nel mantenere l’attenzione e nel ricordare le istruzioni, poiché la loro capacità di gestire attivamente le informazioni è compromessa. Anche nei casi di infortunio cerebrale o malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, si possono verificare deficit nella memoria di lavoro, con conseguenti difficoltà nella vita quotidiana e nell’esecuzione di compiti cognitivamente impegnativi.

Memoria di lavoro e apprendimento scolastico

La memoria di lavoro svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento scolastico, poiché è coinvolta in una vasta gamma di attività cognitive, come la comprensione del testo, la risoluzione di problemi matematici e la memorizzazione di informazioni. Gli studenti con una memoria ben sviluppata tendono ad avere prestazioni migliori in classe, poiché sono in grado di elaborare e ricordare le informazioni in modo più efficiente. D’altra parte, gli studenti con deficit nella memoria di lavoro possono mostrare difficoltà nell’organizzazione delle informazioni, nella pianificazione e nell’esecuzione di compiti complessi.

Come sono collegate la memoria di lavoro e la discalculia

La memoria di lavoro e la discalculia sono strettamente collegate poiché entrambe influenzano la capacità di comprendere e utilizzare concetti matematici. La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda la capacità di elaborare informazioni numeriche e di eseguire operazioni matematiche, mentre la memoria di lavoro è coinvolta nel mantenimento e nella manipolazione delle informazioni necessarie per svolgere compiti cognitivamente impegnativi. Numerosi studi hanno evidenziato una forte correlazione tra questo tipo di memoria e la discalculia.

Le persone con discalculia spesso mostrano deficit nella memoria di lavoro verbale e visuo-spaziale, deficit che possono influenzare la capacità di elaborare e ricordare le informazioni matematiche, rendendo difficile per gli individui affetti da discalculia eseguire operazioni come il calcolo, la risoluzione di problemi matematici e il comprendere concetti complessi. Ad esempio, potrebbero avere difficoltà a ricordare le istruzioni per risolvere un problema matematico o a tenere traccia delle informazioni durante un calcolo complesso.

L’allenamento di questo tipo di memoria può essere utile nel trattamento e nella gestione della discalculia. Migliorando la capacità di mantenere e manipolare informazioni temporanee, gli individui con discalculia possono essere in grado di migliorare le loro abilità matematiche e di compensare i deficit cognitivi associati al disturbo. Gli esercizi mirati a stimolare la memoria di lavoro, come la memorizzazione di sequenze di numeri o la risoluzione di problemi matematici complessi, possono essere particolarmente utili per migliorare le abilità matematiche e la capacità di problem solving delle persone con discalculia.

Inoltre, l’identificazione precoce dei deficit può essere importante per intervenire tempestivamente e fornire supporto agli individui con discalculia. Programmi di intervento personalizzati che includono l’allenamento della memoria e strategie didattiche specifiche possono aiutare gli studenti con discalculia a sviluppare le loro abilità matematiche e a migliorare le loro prestazioni accademiche.

Come allenare la memoria di lavoro?

Esistono diverse strategie e tecniche per allenare la memoria di lavoro e migliorare le prestazioni cognitive. Una delle strategie più efficaci è l’allenamento cognitivo, che prevede l’esecuzione di esercizi specifici mirati a stimolare e sviluppare la memoria di lavoro. Questi esercizi possono includere giochi di memoria, rompicapi e attività di problem solving. Inoltre, l’esercizio fisico regolare, una dieta equilibrata e un sonno adeguato possono contribuire a migliorare le funzioni cognitive, compresa la memoria di lavoro.

Memoria di lavoro: esercizi pratici

Alcuni esempi di esercizi pratici per allenare la memoria di lavoro includono:

  • Memorizzazione di sequenze di numeri, parole o immagini e il loro successivo recupero.
  • Giochi di memoria come “Simon dice” o “Memorizzazione delle carte“.
  • Risoluzione di problemi matematici complessi.
  • Esecuzione di attività multitasking, come cucinare mentre si ascolta un podcast o si tiene una conversazione.
  • Utilizzo di strategie di mnemonica, come l’associazione di immagini o la creazione di storie per ricordare informazioni.

Leggi anche: Memoria a breve termine: come funziona e quali sono i disturbi 

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