Una recente ricerca dell’American Heart Association ha evidenziato degli importanti benefici dal consumo di peperoncino. Sembrerebbe infatti che il consumo abituale sia in grado di aumentare l’aspettativa di vita, riducendo anche le possibilità di insorgenza del cancro e delle malattie generiche dell’apparato cardiocircolatorio.
Insomma, ottime notizie per gli amanti del cibo piccante! Tuttavia, è bene anche ricordare che il consumo eccessivo può essere dannoso per l’organismo. Va bene aggiungerlo in qualche pietanza, ma riducendolo nel caso cominciassimo ad avvertire bruciori o mal di stomaco.
I risultati della ricerca dell’American Heart Association
Dalla ricerca dell’American Heart Association sono emersi gli strabilianti benefici del peperoncino! Dai risultati si legge che i consumatori abituali di questa spezia hanno in media il 26% in meno di possibilità di morte cardiovascolare. Similmente, si è evidenziata anche una riduzione del 23% della mortalità per cancro e, più genericamente, del 25% di mortalità per altre cause.
Tuttavia, il dottor Bo Xu, autore dello studio e cardiologo del Cleveland Clinic’s Heart, sottolinea come non sia del tutto possibile dimostrare una relazione causa/effetto tra il peperoncino e l’aumento dell’aspettativa di vita. Lo studio, però, “sottolinea che i fattori dietetici possono svolgere un ruolo importante” nella “riduzione complessiva del rischio di tutte le cause”.
Perché il peperoncino fa bene?
Insomma, seppur sia ancora necessario approfondire gli studi in merito, si può comunque affermare che il peperoncino contribuisce all’aumento dell’aspettativa di vita. Secondo la ricerca dell’American Heart Association, il principale responsabile di questi benefici è la capsaicina contenuta nei peperoncini.
Questa sostanza è quella che si trova in maggiore quantità in quasi tutti i peperoncini, ed è anche la responsabile della piccantezza. Maggiore è il contenuto di capsaicina, infatti, e maggiore senso di bruciore proveremo dal consumo. Tuttavia, non è ancora possibile definire con certezza se l’aumento delle aspettative di vita sia dovuto esclusivamente o solo in parte a questa sostanza.