Si fa presto a parlare di invecchiamento, ma in realtà si tratta di una serie di cambiamenti complessi che riguardano moltissimi aspetti biologici, psichici e sociali. La scienza si è da sempre interrogata sul concetto stesso di invecchiamento e sulle cause fisiologiche, ambientali e comportamentali che, da un certo punto della nostra vita, si innescano. Ma quando iniziamo ad invecchiare? La parola agli scienziati.
Che cos’è l’invecchiamento
Come abbiamo anticipato, l’invecchiamento riguarda una serie di cambiamenti biologici, psichici e sociali. Al di là dei più evidenti cambiamenti fisici infatti, molto dipende dalla qualità della vita, dalla cura nella dieta e dalle abitudini quotidiane.
L’invecchiamento è solo in parte dovuto alla fisiologica degenerazione delle cellule. Ogni organo del nostro corpo invecchia, ciascuno con i propri tempi e a partire da età diverse. Ma questo è solo un aspetto della questione.
Uno stile di vita sano contribuisce al mantenimento di un aspetto giovanile, così come leggere o fare giochi enigmistici aiuta a tener lucida la mente. Spesso poi entrano in gioco altri aspetti sociali, come il modo di vestirsi e comportarsi in pubblico e le mode beauty.
Oggi l’aspetto fisico è dominante rispetto agli altri parametri, e la tendenza è quella di ricercare look sempre giovanili o addirittura di ricorrere a trattamenti e interventi chirurgici. Al progressivo innalzamento dell’aspettativa di vita non c’è però un prolungamento della giovinezza ma semplicemente un migliore mantenimento dello stato di salute.
A che età iniziamo ad invecchiare?
Com’è facile intuire, gli scienziati si sono concentrati principalmente sugli aspetti prettamente biologici dell’invecchiamento. Se un tempo la medicina indicava come età di inizio dell’invecchiamento i 25 anni, oggi ci sono altri pareri in circolazione che hanno alzato l’età media di inizio dell’invecchiamento.
Jaime Miquel, ex direttore del Laboratorio di Invecchiamento della Nasa, ha pubblicato uno studio secondo il quale l’invecchiamento inizierebbe intorno ai 30 anni. Per determinare questo risultato sono stati presi in analisi 5 parametri: aumento di peso, abbassamento del ritmo metabolico, sbalzi dei livelli di alcuni ormoni, perdita di memoria e cambiamenti nel ritmo del sonno.
Secondo lo scienziato, a partire dai 30 anni possono iniziare a manifestarsi questi sintomi di invecchiamento e la velocità con cui essi si sviluppano dipende dalla genetica e dallo stile di vita.
Un successivo studio condotto dall’Università di Stanford e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Medicine, ha aggiunto ai precedenti parametri anche l’indebolimento della struttura ossea e il deterioramento del tono muscolare. Sulla base dei dati presi in analisi, l’invecchiamento inizierebbe a 34 anni.
Età anagrafica ed età biologica
L’età anagrafica è quella che si determina in base alla data di nascita e, più che con l’effettivo stato generale di salute, ha a che fare con il riconoscimento sociale e culturale. Quella biologica invece si può stabilire grazie alla misurazione della lunghezza dei telomeri, le estremità dei cromosomi.
I telomeri si accorciano ogni volta che una cellula si divide, fino a quando si esauriscono e la cellula muore. Lo stato di questo meccanismo rivela la nostra età biologica che, a volte, può differire da quella anagrafica. Rimangono ancora molte incognite intorno all’argomento, soprattutto rispetto alle differenze genetiche che, a parità di stili di vita, accelerano o ritardano l’invecchiamento in diversi soggetti.
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