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Amicizia: secondo una ricerca di Oxford fa bene alla salute

Amicizia: secondo una ricerca di Oxford fa bene alla salute

Gli amici rappresentano nella vita di una persona dei punti di riferimento. Non importa quanto si è giù di morale o quanto si soffra in quel momento, l’amicizia fa divertire e fa stare bene agendo quasi da anestetico naturale. A tutto questo, c’è una spiegazione scientifica proveniente da una recente ricerca dell’Università di Oxford.

L’amicizia come “morfina” naturale

Secondo uno studio svolto nei Dipartimenti di Psichiatria e Psicologia Sperimentale dell’Università di Oxford, dalla studentessa di dottorato Katerina Johnson, le interazioni sociali producono benessere e spingono il cervello a produrre endorfina ovvero il cosiddetto “ormone della felicità”.

L’aumento di endorfina corrisponde ad un aumento della sensazione di benessere e, di conseguenza, a una diminuzione di dolore agendo come una sorta di morfina naturale. La ricerca viene spiegata nel dettaglio nell’articolo Friends ‘better than morphine’: “Le interazioni sociali scatenano emozioni positive quando l’endorfina si lega ai recettori degli oppioidi nel cervello. Questo ci dà quel fattore di benessere che otteniamo dal vedere i nostri amici”.

Lo studio suggerisce in sostanza che la quantità e la qualità delle relazioni sociali influenza la salute fisica e mentale di una persona determinando anche quanto a lungo vivrà. Come suggerisce il filosofo Aristotele, l’uomo è un “animale sociale”, per stare bene e in salute ha dunque bisogno di circondarsi di altre persone, di amicizie.

L’amicizia “online” come attività sociale alternativa?

Ci sono stati spesso dibattiti su questo argomento. L’amicizia “virtuale” non è stata sempre riconosciuta come un vero e proprio legame affettivo. Anche i social potrebbero essere considerati un luogo in cui avvengono vere attività sociali.

Ma su questo la scienza ancora si interroga. La Johnson scrive: “Come specie, ci siamo evoluti per prosperare in un ricco ambiente sociale, ma in questa era digitale, le carenze nelle nostre interazioni sociali possono essere uno dei fattori trascurati che contribuiscono al declino della salute della nostra società moderna”.

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