Il parto in acqua è una scelta sempre più popolare tra le future mamme che desiderano un’esperienza di nascita più naturale e rilassante. Questo metodo offre numerosi benefici, tra cui la riduzione del dolore grazie all’effetto calmante dell’acqua calda, una maggiore libertà di movimento durante il travaglio e un ambiente meno stressante sia per la madre che per il bambino. Tuttavia, per trarre il massimo vantaggio da questa opzione, è fondamentale prepararsi adeguatamente. In questo articolo, vedremo i principali benefici del parto in acqua e forniremo consigli pratici su come prepararsi al meglio per vivere questa esperienza in modo sereno e sicuro.
Quali sono i vantaggi del parto in acqua?
Il parto in acqua offre una serie di vantaggi significativi che possono rendere l’esperienza del travaglio e del parto più confortevole e meno stressante per la madre. Uno dei principali benefici è la riduzione del dolore: l’acqua calda aiuta a rilassare i muscoli e a diminuire la percezione del dolore, grazie all’effetto calmante e alla riduzione della gravità che allevia la pressione sul corpo. Questo ambiente rilassante può anche contribuire a ridurre l’ansia e lo stress, favorendo una produzione maggiore di endorfine, gli ormoni del benessere. Inoltre, l’acqua permette una maggiore libertà di movimento, consentendo alla madre di trovare posizioni più comode e naturali durante il travaglio. Questo può facilitare la progressione del parto e ridurre la necessità di interventi medici. Anche per il neonato, il passaggio dall’ambiente acquatico del grembo materno a quello della vasca può essere meno traumatico, offrendo una transizione più dolce e graduale. Infine, il parto in acqua può favorire un ambiente più intimo e personale, permettendo alla madre di sentirsi più in controllo e supportata durante uno dei momenti più importanti della sua vita.
Dove si può partorire in acqua?
Il parto in acqua può essere effettuato in diverse strutture, offrendo alle future mamme varie opzioni per scegliere l’ambiente più adatto alle loro esigenze. In Italia, molte strutture ospedaliere sono dotate di vasche per il parto in acqua, come l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Oltre agli ospedali, anche le case di maternità, che offrono un ambiente più intimo e familiare, sono spesso attrezzate per il parto in acqua. Inoltre, alcune donne scelgono di partorire in acqua a casa propria, con l’assistenza di un’ostetrica esperta che possa garantire la sicurezza e il supporto necessari. Questa opzione richiede una preparazione accurata e la disponibilità di attrezzature adeguate, come una vasca da parto appositamente progettata. Indipendentemente dal luogo scelto, è fondamentale che la struttura o l’ambiente domestico siano dotati di tutte le misure di sicurezza necessarie per monitorare il benessere della madre e del bambino durante il travaglio e il parto. La scelta del luogo per il parto in acqua dipende dalle preferenze personali della madre, dalle condizioni della gravidanza e dalla disponibilità di strutture adeguate nella propria area.
Qual è il parto meno doloroso?
Il concetto di “parto meno doloroso” può variare molto da donna a donna, poiché l’esperienza del dolore è altamente soggettiva. Tuttavia, esistono diverse tecniche e opzioni che possono aiutare a ridurre il dolore durante il travaglio e il parto. Una delle tecniche più efficaci è l’anestesia epidurale, che fornisce un sollievo significativo dal dolore bloccando le sensazioni nella parte inferiore del corpo. Un’altra opzione è appunto il parto in acqua, con l’effetto rilassante dell’acqua calda per alleviare il dolore e favorire il rilassamento muscolare.
Parto in acqua: come funziona e cosa indossare
Il parto in acqua avviene in una vasca appositamente progettata, riempita con acqua calda a circa 37°C. La futura mamma entra nella vasca durante la fase attiva del travaglio, quando le contrazioni sono regolari e il collo dell’utero è dilatato di circa 4-5 cm. Per quanto riguarda l’abbigliamento, non è necessario indossare qualcosa di specifico. Tuttavia, molte donne preferiscono indossare un top sportivo o un reggiseno da bagno per sentirsi più a proprio agio. È consigliabile avere a portata di mano un accappatoio e delle ciabattine antiscivolo per quando si esce dalla vasca, oltre a una camicia da notte aperta sul davanti per facilitare il contatto pelle a pelle con il neonato dopo il parto.
Parto in acqua: costi
Il costo del parto in acqua può variare notevolmente a seconda della struttura e della regione in cui si sceglie di partorire. In ospedale, il parto in acqua può essere incluso nei servizi offerti dal sistema sanitario nazionale, ma in alcune strutture private potrebbe comportare un costo aggiuntivo che si aggira intorno ai 300-400 euro. Se si opta per un parto in acqua a casa, bisogna considerare il noleggio o l’acquisto di una vasca da parto, il cui costo può variare tra i 200 e i 500 euro. Inoltre, è importante prevedere la presenza di un’ostetrica specializzata, il cui compenso può variare a seconda dell’esperienza e della località. In ogni caso, è consigliabile informarsi presso le strutture locali e discutere i dettagli con il proprio medico o ostetrica per avere un quadro chiaro dei costi e delle opzioni disponibili.
Quando non si può fare il parto in acqua?
Il parto in acqua non è sempre possibile e ci sono diverse situazioni in cui è sconsigliato. Ad esempio, non è indicato in caso di gravidanza a rischio, come nel caso di parto prematuro, gravidanza gemellare, o se il bambino è in posizione podalica. Altre controindicazioni includono la presenza di infezioni cutanee, febbre alta, o condizioni mediche come la preeclampsia. Inoltre, se è necessario un monitoraggio continuo dell’attività cardiaca fetale e non è disponibile un monitor fetale subacqueo, il parto in acqua non è raccomandato. Anche la presenza di anomalie della placenta o di perdite significative di sangue può rendere il parto in acqua non sicuro.
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