L’ovaio policistico è una condizione che colpisce le donne in età fertile e che si caratterizza per la presenza di numerosi piccoli cisti nelle ovaie, associate a un’alterazione del ciclo mestruale e a un eccesso di ormoni maschili. L’ovaio policistico può avere diverse conseguenze sulla salute fisica e psicologica delle donne, tra cui infertilità, obesità, diabete, malattie cardiovascolari, depressione e ansia.
Vediamo adesso quali sono i sintomi, le cause e i dolori provocati dall’ovaio policistico e come si può intervenire per migliorare la qualità della vita.
Sintomi dell’ovaio policistico
I sintomi dell’ovaio policistico possono variare da donna a donna e possono manifestarsi in modo più o meno intenso. I sintomi più comuni sono:
- Irregolarità del ciclo mestruale: le mestruazioni possono essere scarse, abbondanti, irregolari o assenti. Questo dipende dal fatto che le ovaie non producono ovuli in modo regolare e quindi non si verifica l’ovulazione.
- Iperandrogenismo: si tratta dell’aumento della produzione di ormoni maschili (androgeni) da parte delle ovaie o delle ghiandole surrenali. Gli androgeni causano una serie di segni fisici come l’irsutismo (aumento della peluria sul viso e sul corpo), l’acne (infiammazione dei follicoli piliferi), l’alopecia (perdita dei capelli) e l’acantosi nigricans (ispessimento e scurimento della pelle in alcune zone).
- Infertilità: la difficoltà a concepire è dovuta alla mancanza di ovulazione o alla scarsa qualità degli ovuli prodotti dalle ovaie. Inoltre, le donne con ovaio policistico hanno un maggior rischio di aborto spontaneo, diabete gestazionale, preeclampsia e complicanze durante il parto.
- Obesità: circa il 50% delle donne con ovaio policistico soffre di sovrappeso o obesità, soprattutto a livello addominale. Questo dipende dal fatto che le donne con ovaio policistico tendono ad avere una resistenza all’insulina, cioè una ridotta capacità delle cellule di utilizzare lo zucchero nel sangue. Di conseguenza, si accumula più grasso nel corpo e si aumenta il rischio di diabete di tipo 2.
- Sindrome metabolica: si tratta di un insieme di fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, come ipertensione, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e iperglicemia. La sindrome metabolica è favorita dall’obesità, dalla resistenza all’insulina e dall’iperandrogenismo tipici dell’ovaio policistico.
- Disturbi psicologici: le donne con ovaio policistico possono soffrire di depressione, ansia, bassa autostima e disturbi alimentari. Questo dipende dal fatto che i sintomi fisici dell’ovaio policistico possono influire negativamente sull’immagine corporea, sulla sessualità e sulla fertilità delle donne.
Cause
Le cause dell’ovaio policistico non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che siano dovute a una combinazione di fattori genetici, ormonali, ambientali e infiammatori.
- Fattori genetici: l’ovaio policistico ha una certa familiarità, cioè tende a presentarsi più spesso nelle donne che hanno parenti affetti dalla stessa condizione. Sono stati individuati alcuni geni che possono aumentare la predisposizione all’ovaio policistico.
- Fattori ormonali: l’ovaio policistico è causato da un’alterazione dell’equilibrio tra gli ormoni femminili (estrogeni e progesterone) e gli ormoni maschili (androgeni). Questo squilibrio porta a una maggiore produzione di androgeni da parte delle ovaie o delle ghiandole surrenali e a una minore produzione di estrogeni e progesterone. Inoltre, le donne con ovaio policistico hanno spesso un’alterazione dell’ormone luteinizzante (LH) e dell’ormone follicolo-stimolante (FSH), che regolano il ciclo ovarico e l’ovulazione.
- Fattori ambientali: l’ovaio policistico può essere influenzato da alcuni fattori esterni, come l’alimentazione, lo stile di vita, lo stress, l’inquinamento e l’esposizione a sostanze chimiche. Questi fattori possono interferire con il funzionamento delle ovaie e con il metabolismo degli ormoni.
- Fattori infiammatori: l’ovaio policistico può essere associato a un aumento dei livelli di sostanze infiammatorie nel sangue, come le citochine. Queste sostanze possono danneggiare le ovaie e favorire la resistenza all’insulina.
Dolori dell’ovaio policistico
L’ovaio policistico può provocare dei dolori a livello pelvico, che possono essere dovuti a diverse cause:
- Cisti ovariche: le cisti sono delle sacche piene di liquido che si formano nelle ovaie a causa della mancata ovulazione. Le cisti possono essere asintomatiche o causare dolore, soprattutto se si rompono o si torcono.
- Endometriosi: si tratta di una condizione in cui il tessuto che riveste l’utero (endometrio) cresce al di fuori dell’utero, ad esempio sulle ovaie, sulle tube di Falloppio, sulla vescica o sull’intestino. L’endometriosi può causare dolore pelvico cronico, soprattutto durante il ciclo mestruale, l’ovulazione o i rapporti sessuali.
- Adenomiosi: si tratta di una condizione in cui il tessuto endometriale cresce all’interno della parete muscolare dell’utero (miometrio). L’adenomiosi può causare dolore pelvico cronico, soprattutto durante il ciclo mestruale, e sanguinamenti abbondanti e prolungati.
- Fibromi uterini: si tratta di tumori benigni che si sviluppano nel tessuto muscolare dell’utero. I fibromi uterini possono causare dolore pelvico cronico, soprattutto se sono grandi o numerosi, e sanguinamenti abbondanti e prolungati.
Ovaio policistico: a chi rivolgersi per la cura
Per tirare le somme possiamo dire che l’ovaio policistico colpisce le donne in età fertile e che si caratterizza per la presenza di cisti ovariche, alterazioni del ciclo mestruale e eccesso di ormoni maschili. L’ovaio policistico può causare diversi sintomi e complicanze, tra cui infertilità, obesità, diabete, malattie cardiovascolari, depressione e ansia. Le cause sono multifattoriali e non del tutto note, ma possono includere fattori genetici, ormonali, ambientali e infiammatori. I dolori provocati dall’ovaio policistico possono essere dovuti a cisti ovariche, endometriosi, adenomiosi o fibromi uterini.
La cura dell’ovaio policistico dipende dai sintomi presenti e dagli obiettivi della donna. In generale, si possono adottare cambiamenti dello stile di vita, farmaci ormonali, farmaci anti-androgeni, farmaci sensibilizzanti all’insulina o trattamenti chirurgici. Per una diagnosi accurata e un trattamento personalizzato, consigliamo sempre di rivolgersi a un ginecologo o a un endocrinologo di fiducia.
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